lunedì 9 gennaio 2012

Il cigno nero.

IL CIGNO NERO

Mi è capitato di vedere questo film.. che ne pensate?


Trama:
A New York una compagnia di balletto sta allestendo "Il lago dei cigni" e il regista Thomas Leroy decide di sostituire la prima ballerina Beth con Nina. Ne "Il lago dei cigni" sono previsti i ruoli dell'innocente cigno bianco, adatto a Nina, e del sensuale cigno nero, più adatto a Lily. La rivalità tra le due ballerine, porterà Nina ad esplorare il suo lato oscuro senza la certezza che Lily sia una vera nemica, ma solo frutto della sua mente, facendo nascere in lei un'ambigua ossessione.

Recensione:
La storia di per sé è lineare, prevedibile nel proprio sviluppo narrativo e sostanzialmente povera di personaggi, di caratterizzazioni e di accadimenti. Anche il profilo psicologico dei coprotagonisti e degli altri personaggi è sostanzialmente piatto per non dire quasi nullo, mentre quello di Nina, intorno al quale ruota l'intera vicenda, è abbastanza ben sviluppato, ma non è mai troppo incisivo e soprattutto è già stato visto sugli schermi decine di volte. Malgrado queste macroscopiche pecche, la sceneggiatura si dimostra fin dai primi minuti di pellicola un lavoro ben articolato, assai rispettoso dei tempi cinematografici e delle valenze di ogni singola scena. Complessivamente può essere definito un lavoro strettamente ancorato alle regole della grammatica cinematografica. I dialoghi non prendono mai il sopravvento sulle azioni. In alcuni casi sono ridotti allo stretto indispensabile, mentre in altri difettano di struttura e di utilità narrativa divenendo superflui. Vi sono poche frasi degne di nota, nessun dialogo memorabile né parole tanto incisive da lasciare il segno.
Tuttavia, come abbiamo detto in numerose occasioni, un film è il risultato di un lavoro corale e benché in questa sede si sia sempre ammesso che il soggetto e la sceneggiatura ricoprano un ruolo fondamentale ed imprescindibile, abbiamo anche detto che si tratta di una sola delle componenti artistiche che confluiscono alla creazione dell'opera cinematografica.
Complessivamente il soggetto e la sceneggiatura di "Black Swan" risultano essere piuttosto piatti, rigorosamente formali e tecnicamente validi, ma sostanzialmente poveri di idee e di originalità.
Questo materiale in mano ad un regista ordinario e con il gusto per l'essenziale, probabilmente avrebbe prodotto un risultato catastrofico, ma "Black Swan" è stato voluto e diretto da Darren Aronofsky, che ha sempre dimostrato il proprio gusto per l'opulenza visiva e l'ampollosità stilistica e narrativa.
E così a supplire a quella linearità narrativa, a quella piattezza descrittiva, alla carenza di caratterizzazioni intervengono la mano esperta e la forza visionaria di questo regista.
Le immagini raccontano assai più dei dialoghi, mentre l'eleganza e l'intelligenza delle riprese infondono alla storia unità e ritmo narrativo.
Il personaggio di Nina sembra prendere soltanto spunto dalle pagine della sceneggiatura per poi vivere di vita propria grazie alla sapiente direzione artistica di Aronofsky ed alla straordinaria interpretazione della Portman.
In questo modo la storia acquista una complessità narrativa insperata ed affascinante, malgrado l'inesorabile prevedibilità insita nel soggetto originale.

-filmscoop.it




2 commenti:

  1. sarà...
    io personalmente l'ho trovato un film godibilissimo in cui l'analisi psicologica del personaggio è ben fatta
    un'ottima recensione l'ha avuta anche sulla bellissima rivista mente e cervello che tratta proprio di psicologia e neuroscienze

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  2. Penso che la bellezza del film è data per la maggior parte dall' io-interiore dei personaggi, della protagonista in primis. La storia non è ampia di particolari o con una grande trama, ma la profonda analisi della mente affascina davvero..

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